Il tumore della prostata

Il tumore della prostata

Che cos’è?

Il carcinoma prostatico più comune è l’adenocarcinoma, cioè una crescita incontrollata delle cellule ghiandolari che invadono le strutture e gli organi contigui, e che possono raggiungere anche gli organi più distanti, attraverso il sistema linfatico e sanguigno. La prostata è una ghiandola sotto la vescica dell’uomo e partecipa al meccanismo di eiaculazione, producendo la maggior parte del liquido seminale.

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 37.000 casi con un pregresso tumore alla prostata, anche se la possibilità di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 91%.

Quali sono i sintomi?
Il tumore alla prostata nel primo stadio è spesso asintomatico, per questo motivo una visita urologica accompagnata al controllo del PSA, mediante le analisi del sangue, può stabilire se un paziente è a rischio o meno.

In generale i sintomi più frequenti sono:

  • Difficoltà a urinare;
  • Stimolo frequente a urinare, specialmente di notte;
  • Difficoltà a mantenere un flusso costante di urina;
  • Dolore o bruciore durante la minzione;
  • Sangue nelle urine o nello sperma;
  • Disfunzione erettile;
  • Eiaculazione dolorosa;
  • Disagio nella zona pelvica;
  • Stanchezza, perdita di appetito e malessere generale;
  • Dolore a schiena, fianchi o bacino.

Come si diagnostica?

La diagnosi per il tumore alla prostata di basa su due indagini:

  1. Esplorazione digito-rettale (DRE): è il primo esame a cui sottoporsi se si sospetta un tumore alla prostata, dura circa 10 secondi ed è indolore. È un esame molto utile, ma non permette l’individuazione dei tumori piccoli e al primo stadio.
  2. Dosaggio del PSA (Antigene Prostatico Specifico): attraverso un prelievo di sangue, la sostanza prodotta dalla ghiandola prostatica viene dosata. La quantità di PSA nel sangue aumenta se le strutture ghiandolari sono danneggiate.

Come si previene?

Le raccomandazioni preventive riguardano uno stile di vita sano e corretto: una regolare attività fisica, la riduzione del peso corporeo e un’alimentazione equilibrata, povera di grassi e ricca di frutta e verdura, riducono il rischio di contrarre la malattia.